Latte in festa: il festival del buon latte trentino
Una comunità unita, un borgo inaspettato e un’idea condivisa, ecco quello che “è stato messo in scena” all’inizio di giugno nella frazione di Favrio.
Nulla è stato lasciato al caso, ogni angolo valorizzato e ogni viuzza addobbata a festa. Probabilmente nemmeno gli abitanti del paese si aspettavano una manifestazione così ben riuscita. Ma facciamo un passo indietro. Si vociferava dagli inizi di aprile, ma solo ai primi di maggio questo progetto, voluto fortemente dalla comunità di Favrio, in particolare da Oscar Cherotti, allevatore molto conosciuto in valle, si è veramente concretizzato. Mi riferisco alla manifestazione “Latte in festa”, una tre giorni di informazione, musica e divertimento destinata a chiunque avesse voglia di conoscere più da vicino un alimento che tutti abbiamo in casa, ma di cui spesso sottovalutiamo l’origine e le proprietà nutritive, il latte appunto. Scenario della manifestazione è stato il piccolo borgo di Favrio, con le sue intime stradine che fanno rivivere a chiunque le percorra una sensazione di pace e tranquillità, e che per qualche istante ci portano dimenticare la frenesia che sempre più spesso accompagna la vita di tutti i giorni. La cura e il rispetto che gli abitanti hanno per il loro piccolo angolo di quotidianità lo rende ancora più magico e affascinante.
La manifestazione ha aperto i battenti venerdì 7 giugno alle ore 20.30 con un interessante incontro relativo alla storia dei caseifici turnari. Tale momento, promosso dall’Ecomuseo della Judicaria, è stato seguito da una degustazione di latte e formaggio. Nella giornata stessa, che coincideva con l’ultimo giorno di scuola, gli alunni della scuola primaria di Fiavé, accompagnati dalle insegnanti, hanno abbellito le vie del paese con addobbi per rendere ancora più unica e speciale la magia del borgo. La kermesse, promossa e sostenuta dall’Azienda Promozione Turistica Terme di Comano Dolomiti di Brenta, è entrata nel vivo sabato mattina con l’avvio di numerose proposte. La mattina è stata caratterizzata dalla “Emmalgada”, un’escursione sul Monte Misone, con gli accompagnatori territoriali. A partire dalle ore 14.00 ha avuto luogo, presso il Maso Pacomio di Curè, il convegno “Architetture e paesaggi dell’allevamento tra tradizione e futuro”. Sia nella giornata di sabato che di domenica sono stati allestiti numerosi stand di produttori locali che hanno proposto pietanze e gustosi piatti aventi come filo conduttore il latte. Numerose sono state le persone che si sono fermate ad assaggiare un prodotto o a scoprirne uno nuovo. Fiore all’occhiello della manifestazione sono state le attività per le famiglie e infatti la presenza di bambini è stata cospicua. Giochi all’aperto, animali da accarezzare, colori, truccabimbi… è sicuramente stata una domenica alternativa per tutti quei visitatori che avevano il desiderio di rilassarsi, di lasciare i bambini liberi di muoversi e di conoscere un angolo magico del Trentino. Quante persone, abitanti di paesi limitrofi, mi hanno confidato di non essere mai state a Favrio, ma soprattutto che mai avrebbero pensato di trovarsi di fronte ad un borgo così caratteristico. Tra le altre attività proposte c’è stata la colazione contadina, seguita dall’inaugurazione del “Sentiero del latte”, che collega la frazione di Favrio al paese di Fiavé.
Va da sé che non ci si può acculturare a pancia vuota, e infatti per tutta la durata della manifestazione è stato presente un rifornito servizio di ristorazione che ha proposto alcuni piatti legati alla tradizione trentina. Anche la musica ha accompagnato la manifestazione: mi riferisco all’associazione culturale Barabàn, che ha proposto, nella serata di sabato, la “alp music”, una sorta di tradizione musicale legata alle Alpi. Altro evento particolare è stato “Fen su l’era”, la gara di raccolta del fieno che ha avuto luogo la domenica pomeriggio, e che ha permesso a tutte le persone giovani (e meno giovani!) e aitanti di mettersi in gioco in modo divertente. Il paese di Favrio ha salutato tutti domenica sera con un brindisi finale che sapeva di grande soddisfazione, di gioia per le persone che hanno deciso di trascorrere una giornata nel borgo, ma anche per aver dato avvio ad una manifestazione che sicuramente verrà riproposta ancora. Devo dire la verità: ho proprio ammirato la presenza dei suoi abitanti, che vedevo andare avanti e indietro per le stradine, per cercare di allietare la giornata di chi aveva scelto la loro comunità.
Insomma “Latte in festa” non è stata una semplice manifestazione, ma uno strumento per far conoscere le potenzialità e le particolarità della nostra valle. Del resto ci troviamo di fronte ad un periodo storico di grande cambiamento nella filosofia del “fare agricoltura”, che mette al centro il rispetto per l’animale e per l’ambiente che ci circonda. Le famiglie sono sempre di più alla ricerca di prodotti di qualità che abbiano subito un processo produttivo il più salutare e naturale possibile, mettendo in secondo piano l’aspetto economico. Insomma viva “Latte in festa” e viva tutti gli organizzatori di questo progetto, che sa di passione e Inugurazione del “sentiero del latte” di grande amore per la nostra terra.